Sfida nella sfida 26/10/2019 - 19:51

LA SFIDA NELLA SFIDA: Mancini vs Romagnoli

LR24.IT (Federico Leoni) - Ripartire. Dopo il Gladbach, dopo Collum. Per superare un avversario che, vista la situazione d'emergenza, sembra un gigante, al netto di un cammino fin qui più frastagliato di quello della Roma. Domenica all'Olimpico arriva il Milan. Di Pioli ma anche di , capitano rossonero. E una delle poche certezze di Paulo Fonseca, in questo momento, è il suo dirimpettaio opposto, Gianluca Mancini, che si sta rivelando sempre più prezioso.

MERCE RARA - Investimento importante quello della Roma per Mancini. Arrivato numericamente per sostituire il partente , e tra lo scetticismo generale nonostante una buona stagione alle spalle con l'Atalanta, dopo un inizio anonimo sta prendendo le misure con la difesa giallorossa, dimostrando di saperci fare anche in una linea a 4. Difensore diversissimo dal greco. Ha portato qualità alla manovra arretrata dimostrandosi inoltre un centrale sempre attento e concentrato, complice anche una buona intesa con Smalling. Con loro due in campo appena due gol subiti, e sempre su calcio di rigore. Talmente prezioso, che Fonseca, nella sfida di Europa League contro il Borussia, lo ha schierato addirittura in mezzo al campo, al fianco di Veretout. E lui ha risposto presente, interpretando il ruolo come se da sempre fosse il suo. Ha impressionato per la personalità e la sicurezza, costruendo gioco diligentemente e muovendosi bene tatticamente, tant'è che non è escluso che venga riproposto lì anche contro il Milan. Insomma una marce rarissima per questa Roma, soprattutto perchè è uno dei pochi ad essere scampato all'epidemia di infortuni che si è abbattuta su Trigoria. Fonseca se lo tiene stretto, e anche Mancini, il Ct. La sua varietà tattica potrà essere utile anche alla Nazionale. Ma per quello c'è tempo. Prima viene la Roma, quindi il Milan.

CAPITANO SENZA GLORIA - Ennesimo prodotto del vivaio della Roma. Ma con la certezza fin da subito che il giallorosso non sarebbe stato il suo colore futuro, vuoi per una fede professatamente laziale, ma soprattutto per le regole del bilancio. , dopo aver esordito con Zeman ed essere esploso con , viene preso dal Milan dopo una grande stagione in prestito alla Samp. Fu uno degli ultimi grandi investimenti dell'era Berlusconi, che in lui vedeva il nuovo Nesta e sborsò 25 milioni. Oggi, 4 anni dopo, del Milan ne è capitano, con 160 presenze alle spalle. però di una squadra non più gloriosa come una volta. Forse anche per questo non ha ancora spiccato quel volo definitivo che magari ci si aspettava ad inizio carriera. Nonostante tutto, negli anni, è stato uno dei pochi punti fermi rossoneri. Non ancora però della Nazionale, dove nel nuovo corso gli viene preferito Acerbi e spesso lo stesso Mancini. Domenica tornerà all'Olimpico per Roma-Milan, la gara che bagnò la sua prima volta in A, solo a parti invertite, quando era un'altra Roma ma soprattutto un altro Milan.