Post Match 25/12/2024 - 10:37

Post Match - Tedesco al volante

LR24 (MIRKO BUSSI) - Insieme a Claudio Ranieri, alla Roma, è arrivato anche Mats Hummels. Perché il difensore tedesco, tesserato ai tempi supplementari della sessione estiva, aveva potuto mostrare soltanto il suo lato social fino all'arrivo del terzo allenatore di stagione. Che, dal secondo tempo di Napoli-Roma, l'ha incastonato al centro dello scrigno difensivo.

Se le abilità difensive di Hummels erano ampiamente certificate, la sorpresa arriva dai comportamenti in possesso, con un posizionamento nelle costruzioni che già si era visto nelle partite precedenti ma che col Parma ha permesso più volte di detonare la struttura di pressione di Pecchia, ponendo le basi per l'enorme fatturato offensivo di domenica. Un raccolto che non ha precedenti in stagione, oltre che per i 5 gol segnati, anche per i 5,4 expected goals accumulati. Se i 17 tiri sono soltanto il 7° miglior risultato della stagione, il 4° però escludendo le coppe europee, la distanza media da cui la Roma ha calciato verso la porta del Parma (13,4 metri) rappresenta il punto più alto toccato.

Quando la Roma era chiamata a costruire dal basso, Hummels si alzava fino ad affiancarsi a Paredes, componendo una sorta di 2+2 come struttura di costruzione, con Ndicka e Mancini, spesso arrotondati dalla presenza attiva di Svilar, sotto il tedesco e l'argentino. Questa scelta aveva un effetto immediato: ridurre la temperatura della pressione del Parma che decideva a quel punto di abbassare i propri vertici offensivi, ritardando le uscite e offrendo, dunque, più tempo e spazio a Ndicka o Svilar per fare la prima mossa.

In più, la libertà di smarcamento di Paredes cresceva così come le sue possibilità di toccare il pallone anche abbassandosi, come accade già al 3° minuto. Trovare Paredes, infatti, per la Roma spesso coincide con la possibilità di snodare la propria costruzione. E per farlo, come si vede al 32', era anche Hummels a sfilare nuovamente in basso trascinando con sé un riferimento e liberando la strada verso il centrocampista argentino.

Non è, però, soltanto un mero posizionamento d'inganno, che in passato, con Mourinho, si era visto già con Smalling, stando ben attendo però ad evitare di ricevere il pallone. Come sintetizzato nei post sotto, infatti, sono almeno due le situazioni di costruzione che Hummels risolverà direttamente. Entrambe da calcio di rinvio, con il tedesco posizionato in avanti, che riceverà già oltre la prima pressione di Bonny.

Se uno dei limiti nelle prime fasi di costruzione della Roma era quello di appiattirsi in un vuoto e orizzontale possesso tra i tre centrali difensivi in attesa del fatidico lancio, il posizionamento in alto di Hummels ha contribuito ad aumentare lo scaglionamento romanista, che al di là del termine poco accattivante, indica in realtà un concetto offensivo fondamentale come quello di disporsi su linee, o altezze, diverse. Il 'taglio' dell'erba dell'Olimpico, che cambia tonalità di verde ogni 5,50 metri, permette di inquadrare con maggior facilità quanto ne beneficiasse l'intera struttura: praticamente tutte quelle sezioni fino alla linea di metà campo erano occupate da almeno un giocatore della Roma. Gli smarcamenti si fanno dunque più verticali e, di conseguenza, le possibilità di avanzare si moltiplicano.

Nel primo caso col destro per rintracciare direttamente Koné oltre la pressione del Parma, nel secondo persino col sinistro per accendere le luci della combinazione offensiva tra El Shaarawy, Koné e Dovbyk al 61', così Mats Hummels ha mostrato come la sua profonda abilità di interpretazione delle situazioni sia spendibile anche in possesso.

Quella sensazione che emana il tedesco di averne viste abbastanza per non girare mai lo sguardo pare offrire, al fianco dell'eccellenza tecnica di Paredes, la serenità per mantenere le coordinate corrette di costruzione anche quando s'alzeranno venti di pressione più scomodi.