La penna degli Altri 15/05/2025 - 08:01

Addio al cratere sotto al campo della prima Roma

Lo storico impianto di Bernardini e Volk tornerà a essere un centro sportivo per giovani calciatori e avrà una palestra. Un tempo era lo storico stadio della Roma. A breve, invece, diventerà un moderno centro sportivo polifunzionale, con un campo da calcio e una palestra. In mezzo, più di 50 anni di degrado. Ne ha fatta tanta di strada Campo Testaccio, l'impianto sportivo usato dal 1929 al 1940 dalla squadra giallorossa, calcato da autentiche leggende  come Fulvio Bernadini, Rodolfo Volk e Ferraris IV. Dopo oltre mezzo secolo di abbandono lo stadio è sul punto di rinascere. Certamente più piccolo e senza le iconiche tribune di allora, ispirate allo stadio inglese dell'Everton. E sempre a condizione che, in tempi brevi, l'Assemblea Capitolina voti l'interesse pubblico sull'impianto, andando a perfezionare una procedura di affido in project financing presentata da alcuni anni da un gruppo privato. (...) Al suo interno, dopo un'at-tenta riqualificazione, nascerà la palestra del quartiere. Per evitarne l'abbattimento, però, è nece-sario un passaggio normativo, con un voto di pubblico interesse su tutto il progetto di recupero. Il percorso burocratico per poter attivare quanto prima escavatori e ruspe è stato delineato nel corso dell'ultima riunione della commissione capitolina Patrimonio. Il primo atto è stato già compiuto quando, pochi giorni fa, gli uffici tecnici del municipio I hanno inoltrato una richiesta per il mantenimento della struttura alla presidente Lorenza Bonaccorsi. Da qui dovrebbe partire la richiesta di apporre l'interesse pubblico al progetto. (...) Ma attorno al nuovo terreno di gioco nascerà anche un diverso ecosistema urbano, con la nuova sede della bocciofila, abitazioni probabilmente in housing sociale e diversi studi d'arte. Infine un lungo sentiero pedonale, che passerà nell'area verde alle spalle del campo e poi sul fianco del nuovo terreno da gioco, unirà il monte de' Cocci al parco della Resistenza, creando un nuovo percorso tra le due aree verdi. (...)

(La Repubblica)