Sabatini: "Era scapestrato e senza freni"
LA REPUBBLICA - Walter Sabatini nel 2014 portò Radja Nainggolan alla Roma acquistandolo dal Cagliari. Ora, dopo la notizia del suo arresto in Belgio, l'ex direttore sportivo giallorosso ne parla così.
Ha letto dell'indagine in cui è coinvolto Nainggolan?
"Non credo possa aver fatto qualcosa che meriti la galera. È un uomo che non può andare neanche in commissariato, altro che carcere. È un ragazzo buono, di una bontà generosa e qualche volta questa generosità lo porta a fare cose ingenue. Però stiamo parlando di un ragazzo sano, un po' frivolo magari".
Qual è la cosa per cui l'ha fatta arrabbiare di più?
"Credo di avergli dovuto rivolgere tutto lo scibile degli insulti. Ma sempre senza speranza: io lo rimproveravo, lui faceva il viso dispiaciuto e il giorno dopo rifaceva le stesse cose. Se ti può dire qualche bugia te la dice e nessuno è mai riuscito a mettergli un freno. Ma da qui a essere un delinquente ce ne passa".
Ci sono stati casi più gravi, finché lei è stato il suo direttore?
"Mai, con lui non sono mai dovuto intervenire per cose davvero gravi. Le sue marachelle erano fare bisboccia con gli amici, magari tornare tardi a casa la notte. Ma poi in campo dava tutto, non ha mai saltato una partita".
Quando lo ha sentito l'ultima volta?
"L'ho visto due mesi fa: con mio figlio Santiago ha un rapporto molto amichevole e ha fatto con lui una trasmissione per un podcast: è stato qui a casa più di un'ora".