Mourinho, trasloco inaspettato. In hotel saluta gli amici della Capitale
IL ROMANISTA - L'ufficio di Trigoria José Mourinho l'ha svuotato seduta stante, un po' come si vede nei film, appunto, americani, con gli scatoloni sulle scrivania e le lacrime trattenute a stento. Le lacrime il portoghese le ha tenute per se stesso e per quei tifosi che lo attendevano all'uscita nel piazzale Dino Viola, quando ha varcato forse per l'ultima volta la cancellata verde e si è diretto a Roma con il suo autista. Già, Roma città, dove ogni tanto è andato a fare un giretto, un po' camuffato, ma senza viverla appieno. Cosa che non gli riuscirà nemmeno adesso che ancora non l'ha lasciata, visto che ancora ieri era in un noto hotel nei pressi del Gianicolo, da dove Roma la si vede già dall'alto, ma certo non così tanto da dimenticare. (...) . Farà presto spola con Londra, sua dimora prescelta, e con casa sua, a Setubal. Di certo non rimarrà senza calcio, anche se la conclusione del suo rapporto con la proprietà americana l'ha sicuramente provato. Ora però per lo Special One è ancora il tempo di isolarsi - anche se è informato su tutto - e dare un'occhiata ai social, per riscontrare l'amore di un ambiente che sente ancora suo, magari leggere qualcuno dei più di 50 mila commenti sotto al suo reel di addio. Poi i saluti a vecchi e nuo-vi amici della Capitale. Che difficilmente dimenticherà.