Stadio Olimpico: settant'anni di gloria
IL TEMPO (S. PIERETTI) - Un compleanno speciale per un monumento dello Sport. Lo Stadio Olimpico compie settant'anni: tanto è passato dal lontano 17 maggio 1953 quando fu inaugurato. Da principio, fu chiamato Stadio dei Centomila in virtù della capienza dell'impianto dell'epoca, ma pochi anni dopo il nome venne cambiato ottenendo un'investitura ben più prestigiosa: Stadio Olimpico.
Il nuovo impianto fu edificato laddove sorgeva lo stadio dei Cipressi - un progetto avviato e sviluppato tra il 1925 e il 1927 - nell'area che all'epoca venne denominata Foro Mussolini (inaugurato nei 1932) e che successivamente prese il nome di Foro Italico.
Settant'anni, e non sentirli; lo stadio Olimpico ha regalato immense emozioni ai suoi assidui frequentatori; al di là delle due squadre di calcio della Capitale, l'impianto ha ospitato grandissimi eventi a partire dai Giochi della XVII Olimpiade che andarono in scena dal 25 agosto all'11 settembre 1960.
È difficile riavvolgere il nastro per spiegare l'entusiasmo, la passione e la voglia con cui un intero Paese accolse questo straordinario avvenimento, ancora ricordato in giro per il mondo come un meraviglioso evento a misura d'uomo.
Il taglio del nastro avvenne con una cerimonia solenne, alla presenza del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi; cinque palloni aerostati - simboleggianti i cinque continenti - vennero liberati in cielo: sugli spalti, oltre novantamila spettatori per assistere alla sfida amichevole tra Italia e Ungheria. Gli azzurri affrontano l'Aranycsapat (la squadra d'oro) in campo ci sono calciatori straordinari che rispondono ai nomi di Ferenc Puskás, Gyula Grosics, Nandor Hidegkuti, Zoltán Czibor e Sándor Kocsis. L'Ungheria è la squadra più forte del mondo, gli Azzurri si battono con ardore, ma alla fine soccombono per tre reti a zero.
L'entusiasmo è tuttavia riacceso dall'arrivo della quinta tappa del Giro d'Italia, in programma da Napoli a Roma: vince Minardi in volata, dopo due giri di pista all'interno del nuovo impianto.
Le Olimpiadi di Roma del 1960 sono ovviamente l'avvenimento sportivo più importante della storia dello Stadio Olimpico; nella Capitale si presentano 5.338 atleti in rappresentanza di 83 paesi. Il Re dei Giochi olimpici di Roma si chiama Abebe Bikila, arriva sotto il traguardo del Colosseo chiudendo la maratona in 2 ore 15 minuti e 16 secondi: ha percorso a piedi nudi sui sampietrini romani gran parte dei 42 km e 195 metri. La Regina di Roma si chiama Wilma Rudolph: è una gazzella che si mette al collo tre medaglie d'oro, e soprattutto fa innamorare tutti, ma proprio tutti gli atleti del Villaggio Olimpico. Ma lo Stadio Olimpico è anche - e soprattutto - di Livio Berruti che, inforcati gli occhiali da sole di onice nero, vince la medaglia d'oro nei 200 metri piani.
L'impianto del Foro Italico è anche e soprattutto legato al calcio; nell'arena di marmo bianco gli Azzurri di Valcareggi vincono i Campionati Europei del 1968 battendo in finale la Jugoslavia; segnano Anastasi e Riva, sugli spalti si accendono le fiaccole.
La maestosità e la bellezza dello Stadio Olimpico non passa inosservata, e spesso viene scelta per i grandi eventi come la finale della coppa dei Campioni del 1977 tra gli inglesi del Liverpool e i tedeschi del Borussia Mönchengladbach. L'appuntamento si ripeterà nel 1984 con Roma-Liverpool, nel 1996 con Juventus-Ajax, e con Barcellona-Manchester United del 2009 che resta l'ultima finale di Champions League disputata nella Capitale.
Le gradinate dell'Olimpico inizialmente erano impreziosite da delle panche di legno di color verde, sparite dopo la ristrutturazione precedente agli Europei di calcio del 1980; oltre alle panche, sparì anche il parterre delle due curve da dove si poteva seguire la partita in piedi. I Mondiali di calcio del 1990 furono l'occasione per ristrutturare in maniera significativa l'impianto, ricostruito quasi interamente; del progetto originale è rimasta soltanto la parte bassa della Tribuna Tevere, (riedificata nella parte superiore) il resto dello stadio è stato totalmente edificato ex novo, con tanto di copertura. Le Notti Magiche hanno rappresentato un momento straordinario, allo stesso modo la fase iniziale di Euro 2020, disputata a causa del covid nel giugno del 2021.
«I 70 anni dello Stadio Olimpico sono una data importante - ha sottolineato il presidente e ad di Sport e Salute Vito Cozzoli - è un simbolo di Roma che pulsa ogni giorno. Compie 70 anni ma guarda al futuro sempre più accessibile, polivalente, storico, innovativo, ed ecosostenibile».