Mou-Roma d'amore: "Sarà dura andare via"
«Ci siamo fatti un… coso tanto per arrivare fin qui, ora non vediamo l'ora di giocare questa finale». E con le mani José Mourinho disegna lo "sforzo" che ha compiuto la Roma per raggiungere Budapest: «Dopo 14 impegni faticosi proveremo a battere anche il Siviglia. Questa non è la rosa più forte che io abbia allenato ma è tra le più belle dal punto di vista umano. Meritiamo una grande soddisfazione».
È lui l'attrazione del media-day, l'evento Uefa dedicato alle finaliste delle tre competizioni internazionali. Mourinho si cala nel ruolo: «Non è merito mio se stiamo a questo punto. È merito dei ragazzi. In questo momento non penso a cosa succederebbe all'indomani della finale. Il mio focus è tutto su questa partita. E anche un minimo su quella precedente di Firenze, che sarebbe stato meglio non giocare».
Lo incalzano, domandandogli la ragione di un rapporto così simbiotico con i tifosi della Roma: «Credo che la gente mi riconosca la voglia di dare sempre tutto per il club. E sarà duro il giorno in cui me ne andrò da qui. Ma io ho sempre amato tanto le mie squadre: Porto, Chelsea, Inter, Real Madrid, Man United e ora Roma. L'unica società in cui non ho avuto il tempo di stabilire un legame è stato il Tottenham: ma è stata causa del Covid, che ha svuotato gli stadi, e del signor Levy, che mi ha impedito di giocare e vincere una finale mandandomi via».
Dopo cinque finali, tutte vinte, chiede di guardare avanti: «La Conference League dello scorso anno è storia. Ma ora c'è un'altra finale. Non voglio presentarmi nervoso alla partita. Sono motivato come sempre, ovviamente, ma non agitato. Mi piacerebbe giocare una finale ogni settimana». E ieri, per allentare la tensione, ha organizzato un barbecue a Trigoria con la squadra.
L’unica vera preoccupazione ha un nome e cognome: Paulo Dybala. Che anche ieri, nell'allenamento aperto alla stampa, non è sceso in campo. «Paulo deve fare le terapie. Non penso che potrà giocare la finale a Budapest. Sarei già contento se potesse garantirci 15-20 minuti del suo talento. Vediamo se riusciremo a utilizzarlo contro il Siviglia. Speravo di dargli qualche minuto già a Bologna, ma non è stato possibile. Non lo posso sfruttare neanche a Firenze». La caviglia non guarisce ancora nonostante le terapie. Dybala ha sentito di nuovo dolore dopo l'allenamento di sabato scorso. Ma a Budapest ci sarà. Resta da capire per quanto tempo potrà davvero giocare.
(Corsport)