La penna degli Altri 01/02/2023 - 07:52

Zaniolo, dall'alba al tramonto con Mou nel ruolo di padrino

Ci sono partite in cui perdono tutti. Questa ne è un esempio: perdono Zaniolo, la Roma, i suoi  tifosi. Perdono un pezzo di futuro, molti soldi, l'occasione per mostrarsi maturi. (...)  Qui ci sono cascati dentro in tanti: dal marziano di Flaiano a tutti i SuperMario, Monti o Draghi che fossero. Figurarsi se poteva farcela un ragazzo insicuro, frastornato da troppi consigli. La condiscendenza dentro casa non l'ha preparato alla severità del mondo fuori. Il carattere aveva bisogno di assistenza, ma per queste cose Mourinho fa rima con patrigno, di quelli da favola nera. (...)

Roma spazza via tutte le immagini felici. Il carro del vincitore dopo la finale di Tirana, sul quale aveva accolto senza reagire imperdonabili sfottò. Il murale a Trastevere che lo raffigura come Robin, il compagno di Batman. La fotografia simbolo del lockdown: il bambino di Milano, zona rossa, che gioca a pallone da solo, in strada, tra le rotaie del tram, con la maglia giallorossa 22, invocando un arrivo che sara come quello di Godot. La sera dei miracoli (12 febbraio 2019): doppietta al Porto in , mai un italiano c'era riuscito alla sua età. (...) Allo Spezia lo considerano un raccomandato perche figlio di calciatore. I genitori degli altri ragazzini vanno al campo con il cronometro per verificare non goda di un minuto preferenziale. Alla lo giudicano troppo piccolo, privo di determinazione, lo tengono a lungo in panchina e lo scaricano a fine anno. Dopo il purgatorio all'Entella va in paradiso: all', la squadra sognata da suo padre che se la gioca per una testata a un difensore e sei mesi di . (...) A Roma, proprio a Roma, quando all'ultimo giorno di mercato stavano per mandarlo in prestito al Chievo, fece chiamare il direttore sportivo Monchi dalla madre, se lo fece passare e gli disse che voleva restare e guadagnarsi il posto. Poi l'ha ottenuto e non ha saputo bene che farsene. (...) Mourinho lo aveva difeso dalle critiche e dal gioco pesante. Poi, qualcosa è cambiato. Ci vuole pazienza e il portoghese non ne ha piu, preferisce sbarazzarsi: di Karsdorp, Candela, adesso Zaniolo. (...)

(La Repubblica)