La penna degli Altri 15/05/2020 - 16:20

Tutto da rifare (o quasi). Metà Serie A rompe il fronte: «Niente ritiro da lunedì»

Tutto torna in discussione. All'indomani della decisione della Serie A di fissare al 13 giugno la data della ripartenza, il nodo della nuova contesa tra i club e le istituzioni rigurda i ritiri. E' stata l', tramite Beppe Marotta, ad aprire il fronte del no. Quasi mezza Serie A è sulla stessa posizione.

Il nodo evidenziato da Marotta è questo: quasi nessun club può ospitare tutto il "gruppo squadra" (50 persone tra calciatori e staff) all'interno del proprio centro sportivo. Per questo l' dal 18 maggio non partirà con gli allenamenti collettivi, ma proseguirà con le sedute individuali. Faranno lo stesso , Roma, , Verona, Sampdoria, Brescia, e . La è pronta cominciare, ma attende gli sviluppi dei prossimi confronti sul protocollo. La Lega, per uscire dall'impasse si affida a un incontro in programma questa mattina con la Figc «per individuare insieme un percorso costruttivo di confronto con il ministro della Salute, con il ministro dello Sport econ il Cts».

I calciatori evidenziano altri dubbi. I rappresentanti delle 20 squadre di Serie hanno definito «prematura ogni valutazione sulle tempistiche di svolgimento del ritiro». Traduzioe: non ha senso andare in clausura per 14 giorni senza sapere se il campionato ripartirà davvero. E, anche se ricominciasse il 13 giugno, resterebbe scoperto un periodo di due settimane tra la fine del primo ritiro e le partite ufficiali.

La Figc intanto ha varato un pool ispettivo per scovare i 'furbetti' degli allenamenti e far rispettare le norme sanitarie. In questi mesi tante voci giravano intorno a società che facevano lavorare i giocatori sul campo.

(La Stampa)