Defrel e Jovetic. La Roma ci pensa
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Un titolare per provare a dimenticare in fretta Salah, un centravanti in grado almeno di far rifiatare Dzeko. Più, se ci scappa, un altro esterno da aggiungere a una batteria che finora comprende Perotti, El Shaarawy e, volendo, il convalescente Florenzi. La Roma ha bisogno di attaccanti e Monchi sta via via definendo la lista di obiettivi. Nei pensieri del diesse spagnolo è sempre rimasto ad esempio Jovetic, portato proprio da lui in prestito a Siviglia lo scorso gennaio e gestito dallo stesso procuratore di Eusebio Di Francesco, il potente slavo Fali Ramadani. Il club andaluso ha fatto scadere la clausola per esercitare il diritto di riscatto di Jovetic dall’Inter a 13 milioni e ha chiesto uno sconto. Nel frattempo Sabatini ha rivenduto Banega allo stesso Siviglia ed entro oggi ha bisogno di continuare a far cassa causa Fair Play Finanziario. Monchi sta monitorando la situazione di Jovetic, per ora senza intervenire. Lo stesso dicasi di Suso, in uscita dal Milan che ha già preso Borini ed Andrè Silva e non punterà più sullo spagnolo. Il procuratore lo sta proponendo su vari tavoli, compreso quello della Roma che si è defilata una volta conosciuti i numeri dell’eventuale operazione, ma continua a tenere un occhio vigile. Nelle ultime ore è rispuntata invece con più forza la candidatura di Defrel. Allenato per due anni da Di Francesco a Sassuolo, gestito dallo stesso procuratore di Pellegrini che oggi tornerà a essere ufficialmente un giocatore giallorosso, le sue caratteristiche si adatterebbero per due caselle del tridente: esterno mancino da schierare a destra o centravanti, Monchi considera Defrel un’opzione interessante, ma non è certo disposto a sborsare i 25 milioni che chiede il Sassuolo. La stretta attualità riguarda gli altri reparti.
La difesa soprattutto, dove è saltata la partenza di Manolas allo Zenit. Da ieri sembra definitivamente: non sarebbe bastata l’opera dell’agente e dei mediatori per ricucire lo strappo creato dal greco, che a causa di una «tecnicalità» legata alla valuta del contratto (scritta in rubli mentre lui vuole euro o dollari americani) si è rifiutato di svolgere le visite mediche mercoledì. Manolas è tornato in patria dove a breve nascerà il figlio, lo Zenit ha già cambiato obiettivo (Acerbi e Murillo nel miri nodi Mancini) e si accontenterà di abbracciare a breve Paredes: domani rientra in Italia e sabato dovrebbe svolgere le visite mediche a Villa Stuart per conto dei russi. Alla Roma 25 milioni più bonus, mentre per Manolas ne avrebbe presi 35. E ora si ritrova un caso delicato da gestire, aspettando eventuali nuove offerte di cui al momento non c’è traccia. Il greco vuole comunque andar via perché non ha l’intesa sul rinnovo, la società intende cederlo e sta pensando da tempo a un altro centrale.
In pole rimane il giovane argentino Foyth dell’ Estudiantes, piace anche Lemos del Las Palmas. Il dopo Paredes, invece, è già scritto: preso Gonalons dal Lione per 5 milioni, accordi già firmati su richiesta del presidente Aulas che ieri ha ufficializzato la cessione in anticipo perché anche l’OL deve sistemare il bilancio entro il 30 giugno. Gonalons ha già accettato un quadriennale da 2 milioni circa più premi, il tutto è ovviamente legato all’esito delle visite mediche programmate per lunedì: il centrocampista sbarca domenica sera. Cambierà volto anche la fascia sinistra, con Emerson infortunato e Mario Rui in partenza verso Napoli: Monchi ha chiesto 12 milioni, si può chiudere a 7-8, Poi sceglierà il sostituto. Intanto Tofanari e Spinozzi vanno al Pontedera, De Santis all’Entella.