Altre 09/12/2024 - 10:47

La storia di Gaetano Alegiani, tifoso giallorosso abbonato da 60 anni: "Tutto quello che si chiama Roma è sacro, l'inno a cappella da brividi. Pellegrini è il presente, Pisilli il futuro"

Gaetano Alegiani, storico tifoso della Roma abbonato da ben 60 anni, ha rilasciato un'intervista ai canali della società giallorossa e ha raccontato il suo amore viscerale per questa squadra.

Sole, pioggia, vento. Persino neve. Da sessant'anni a questa parte, nulla ferma Gaetano Alegiani. Nulla gli può impedire di andare a tifare Roma allo Stadio. Gaetano, oggi 78enne, si è abbonato per la prima volta nella stagione 1964-65, quando in panchina sedeva Juan Carlos Lorenzo e non ha più smesso. [...] "Tutto quello che si chiama Roma per me è sacro", racconta ai media del Club. "Io sono innamorato della parola Roma: dalla storia antica allo sport, passando per la città. Perché Roma è la Roma, ovviamente". Ovviamente.

Il primo abbonamento lo fece in Curva Sud. Costava 9000 lire. Quattro anni dopo, passò per 38mila lire in Tribuna Tevere.

[...] La lontananza da Roma e l'età che avanza non hanno tenuto distante Gaetano dalla sua Roma. "Ho sposato una causa. Qualche volta mi è capitato di chiedermi se ne valesse ancora la pena. Ma la voglia di andare all'Olimpico ha sempre prevalso", ci dice. E così anche oggi che ha 78 anni e vive a 140 km da Roma, Gaetano prende la macchina e da solo si fa Amatrice-Stadio Olimpico-Amatrice. [...]

La Società aveva già premiato la sua passione dieci anni fa, per i 50 abbonamenti consecutivi, inviandogli una maglia personalizzata. Lui ne va giustamente orgoglioso. "Era accompagnata da questo biglietto: Un piccolo pensiero per un grande romanista".
"Cosa mi piace di più dello Stadio? L’inno a cappella. Da brividi. Io canto a squarciagola. Nessuna squadra al mondo ne ha uno del genere". Gaetano ha un unico rammarico: gli manca una stagione. L'unica in cui non si è potuto abbonare, per colpa del Covid. Ci tiene a specificarlo, mentre sfoglia l'album delle tessere che conserva gelosamente nella sua abitazione ai piedi dei Monti della Laga.
Come tanti romanisti della sua generazione, si è avvicinato ai nostri colori grazie a "Piedone" Manfredini: "Mi fece appassionare con le sue triplette". Ricorda un volo con un giovanissimo Claudio Ranieri: "Lo incontrai in occasione di un Milan-Roma dei primissimi anni '70. Era da solo. La squadra aveva fatto ritorno a Roma in treno, mentre lui si era imbarcato su un aereo".
Da romano puro, considera Pellegrini e Pisilli i suoi alfieri: "Lorenzo è il presente, Niccolò è il nostro futuro. Un esempio di attaccamento alla maglia".
[...] "Rinnoverò il mio abbonamento - giura - fin quando resisterò. Fin quando avrò forza. Fin quando riuscirò a cantare per la Roma".
(asroma.com)