Casting ds: Mitchell verso lo United, il Bayern tenta Vivell. Il punto della situazione
LR24.IT - Mancano 8 giorni alla scadenza fissata per l'addio di Tiago Pinto. Poi il General Manager portoghese lascerà l'incarico a 3 anni dal suo arrivo a Trigoria e a quel punto il "processo di individuazione del nuovo direttore sportivo", che era già definito "in corso" dai Friedkin nel comunicato di separazione (posticipata) a inizio gennaio, sarà con ogni probabilità ultimato e potrà essere annunciata la guida dirigenziale del nuovo corso romanista.
Diversi i nomi che sono stati accostati al ruolo nelle ultime settimane, facciamo il punto su ognuno di loro:
MITCHELL - Tra i primi nomi avvicinati alla carica vacante romanista, si è liberato lo scorso ottobre dal Monaco ma ora, con Jean Claude Blanc, sembra molto vicino a far parte del restyling dirigenziale in atto al Manchester United. Insieme a Mitchell, pare probabile l'arrivo di Dan Ashworth, ora al Newcastle, alla direzione sportiva.
VIVELL - Profilo giovane, di respiro internazionale e con un curriculum arricchito da colpi da scouting particolarmente fortunati. A rispondere a quello che sembra essere l'identikit tracciato dai Friedkin nella ricerca, assistita nuovamente da Charles Gould come già accadde per Tiago Pinto, del nuovo capo dell'area sportiva c'è anche il profilo di Christopher Vivell, che nelle ultime ore, dalla Germania, viene dato vicino al Bayern Monaco, dove il nuovo ds Max Eberl lo vorrebbe al suo fianco.
GLI ALTRI - Porte girevoli anche a Saebener Strasse, il quartier generale del Bayern Monaco, da cui è uscito negli scorsi giorni Marco Neppe, anche lui classe '86 come Vivell di cui gli ultimi 10 trascorsi in Baviera dove ha scalato varie posizioni dall'iniziale incarico di osservatore. Resta la candidatura del "matematico" Michael Edwards che lo scorso giugno ha chiuso il suo rapporto ultradecennale col Liverpool, dove a fine stagione saluterà anche Jurgen Klopp. Più defilato l'unico italiano in corsa, Massara, che ha già lavorato a Roma in passato prima con Sabatini e poi raccogliendone l'eredità nell'immediato post prima dell'arrivo di Monchi.