Torosidis: "Piansi quando andai via dalla Roma. Al De Kuip vinci solo con personalità e qualità"
Al sito ufficiale della Roma l'ex terzino giallorosso Vasilis Torosidis ha rilasciato un'intervista alla vigilia della gara contro il Feyenoord, valida per l'andata dei quarti di finale di Europa League in programma domani alle 18.45 al De Kuip. Il greco fu uno dei protagonisti di Feyenoord-Roma del 2015, gara di ritorno dei sedicesimi di Europa League. “Uno stadio molto caldo, non è facile giocare lì, ma sono sicuro che la squadra di Mourinho farà il suo anche in questa occasione”, ha ricordato.
Torosidis, le manca la Roma? E i romanisti?
“Mi mancano tantissimo la Roma e i suoi meravigliosi tifosi. Per me sono stati tre anni bellissimi, i migliori della mia carriera. Ho condiviso lo spogliatoio con simboli veri come Totti e De Rossi. Quando andai via, per passare al Bologna, piansi tanto. E ancora oggi ricordo quei momenti con tanto affetto e nostalgia”.
Roma più dell’Olympiacos nella sua carriera?
“L’Olympiacos è la mia vita, è la squadra che tifo e tiferò sempre, ma la Roma è stata senza dubbio la squadra che mi ha permesso di giocare ad altissimi livelli, in Serie A, in Champions e in Europa League”.
Per esempio, in quella notte di Rotterdam del 2015.
“Esatto, quel Feyenoord-Roma fu una partita durissima per l’ambiente che trovammo, ma la vincemmo con grande forza di volontà. Mettendo in campo tutto quello che avevamo. In uno stadio così caldo vinci solo se hai personalità e qualità. E quella nostra squadra aveva tutte queste caratteristiche”.
Lei in quella vittoria ci mise molto del suo. Due assist, dalla fascia destra. Due cross diversi, ma entrambi efficaci.
“Vero, uno alto sul secondo palo e l’altro rasoterra verso il centro dell’area di rigore, a superare i difensori olandesi. Segnarono Ljajic e Gervinho, due reti fondamentali per la qualificazione agli ottavi di finale. Quando giocavo a destra, il mio ruolo naturale, certe cose mi venivano più semplici”.
Stavolta che partita sarà, invece?
“Sempre molto difficile perché lo stadio è sempre infuocato. Ma la Roma può dire la sua, ha già battuto il Feyenoord nella finale di Conference League. Ha vinto un trofeo e poi ha Mourinho dalla sua”.
Le sarebbe piaciuto avere Mourinho come allenatore nella sua carriera?
“E a chi non sarebbe piaciuto? José è un grandissimo allenatore. Ha vinto ovunque, ha vinto anche nella Roma dove non è cosa scontata. La squadra di oggi ha la sua identità, ben precisa. È molto solida dietro, un po’ come la mia Roma di Garcia specialmente nei primi due anni. E poi è spinta da un Olimpico sempre pieno. Sarà così anche al ritorno con il Feyenoord dove servirà il sostegno di tutti”.
E oggi di cosa si occupa?
“Per ora, ho preso del tempo per me stesso. Ho smesso tre anni fa di giocare, poi ho lavorato per l’Olympiacos come dirigente. E ora sono in attesa di una nuova avventura. Vedremo. Intanto, sicuro seguirò sempre i risultati della mia Roma. Forza Roma a Rotterdam, forza Roma per sempre!”.
(asroma.com)