Altre 07/03/2021 - 17:50

Lega, diritti TV e fondi: un mondo diviso dove cambiano sempre le alleanze

REPUBBLICA.IT (F. BIANCHI) - Niente di nuovo, è sempre stata così la Lega di Milano anche quando era la Lega di serie A e serie B unite, che poi decisero di staccarsi. Difficile tenere insieme società così lontane fra loro, con interessi troppo diversi: è sempre stato così anche ai tempi di Carraro, di Nizzola, di Galliani, di Beretta, dei vari commissari che si sono succeduti, da Tavecchio a Malagò. Alleanze che cambiano, amici che diventano improvvisamente nemici. Ora, se vogliamo, è ancora più complicato perché ai diritti tv, che da anni tengono in piedi il Circo del pallone, si sono aggiunti i fondi di investimento. Compito complicato, quello di Paolo Dal Pino, appena riconfermato alla presidenza. Compito complicato perché la e il Toro si trovavano sullo stesso fronte, fuori dal campo, nella battaglia politica: ma ora sono una contro l'altra. La Roma stava con le grandi e ora non più. La Lazio si è ritrovata al fianco della .
La guerra è totale fra i venti presidenti di serie A:
sette club (, , Lazio, , Atalanta, Verona e ) che hanno scritto una durissima lettera, datata Torino 5 marzo, ai nove club (Torino, Benevento, , Crotone, , Sampdoria, Roma, Spezia, ), che si erano astenuti in occasione dell'ultima assemblea della Lega di A sui diritti tv, puntando prima alla riapertura dell'operazione fondi. Nella lettera-diffida è stato attaccato anche l'ad della Lega, Luigi De Siervo, perché avrebbe trattato il 1 marzo con il consorzio dei fondi senza informare i club. In realtà, i club erano stati al corrente, come riportato dal verbale dell'assemblea del 4 febbraio, e l'ad aveva il mandato a trattare. Schermaglie: alcuni club, fra questi la Lazio, in questo periodo, si sa, sono contro sia Dal Pino che De Siervo.
Il Milan fa parte degli undici club che hanno tentato di chiudere la partita-tv a favore di Dazn ma non ha firmato questa lettera: il cda del club rossonero infatti ha dato l'ok anche all'operazione Fondi, e il presidente Paolo Scaroni è sempre stato fra i maggiori sostenitori di Paolo Dal Pino in questa inedita, rivoluzionaria e complessa operazione di alta finanza. Operazione che ora trova la ferma e convinta opposizione di e . Scenari che si ribaltano. Spaccatura totale, pericolosa. Venerdì prossimo ci riprovano a trovare un accordo. Altra assemblea. Ma non è per niente semplice venirne a capo, non si esclude un'altra fumata nera. I club sono con l'acqua alla gola, gli stadi chiusi hanno messo a nudo una crisi che viene da lontano. Dovrà essere bravo Dal Pino a riprendere la barra del timone prima che sia troppo tardi.

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