Altre 27/11/2020 - 17:35

Petrachi: "Ho cercato i Friedkin per tornare, ma non è possibile. Faccio il tifo per la Roma, Mkhitaryan leader silenzioso"

RADIO SPORTIVA -  È tornato a parlare l'ex ds della Roma, Gianluca Petrachi, licenziato dal club giallorosso ed ora al centro di uno scontro legale con la società, ai microfoni dell'emittente radiofonica. Le sue dichiarazioni: "Roma? Le vittorie aiutano, si crea autostima e fiducia, chiusa la pratica dell'Europa si concentrerà sul campionato che sta diventando entusiasmante, è giusto e doveroso gestire le energie". "Come vivo le partite della Roma? Lo dico col sorriso, si fa un po' fatica. È stata una separazione difficile, forte, inaspettata, vedere la propria squadra con 8-9 undicesimi che hai portato, compreso l'allenatore, è evidente che senti qualcosa ed è difficile distaccarsene soprattutto quando si è fermi e non si è ancora cominciata una nuova avventura. Faccio il tifo per la Roma a voce alta, ci sono tanti ragazzi eccezionali, lo hanno dimostrato in un momento difficile con un passaggio di proprietà in corso e con una figura come quella del direttore che sparisce all'improvviso...ci sono dinamiche non semplici in uno spogliatoio. Anche quelli della vecchia guardia sono tutti ragazzi che hanno uno spirito di professionalità eccezionale, in tutto questo il mister è stato bravo ed è riuscito a unire a sé questi ragazzi nelle difficoltà".

Petrachi ha commentato anche Pedro: "Quando ne parlavo col mister molti pensavano fosse a fine corsa perché non giocava sempre nel Chelsea. Ma quando ne parlai con Zappacosta, che era stato in squadra con lui a Londra, mi diceva di un ragazzo integro che andava a 1000 negli allenamenti ed era un esempio per i più giovani: i calciatori difficilmente mentono perché non hanno interessi. Decidemmo di puntare su di lui perché nel modulo di Fonseca poteva giocare in tutti e tre i ruoli dell'attacco. Vorrei ricordare anche Mkhitaryan preso a 0, lo stesso Smalling, giocatori dati in declino e che invece hanno dimostrato personalità e professionalità. Micki si è fatto 45 giorni in acqua per recuperare un infortunio molto rognoso, lavorava dalla mattina alla sera quasi si sentisse in colpa: un ragazzo top, un vero leader, silenzioso ma leader".

"Conosco gran parte del gruppo - così sul Torino, dove ha ricoperto il ruolo di ds prima dell'arrivo alla Roma - , Singo è l'ultimo acquisto che ho fatto. Non è facile giudicare da fuori, mi spiace perché credo che il Toro non meriti quella classifica per il potenziale che ha, c'è un allenatore valido, bisogna saperlo aspettare".

"Antonio (, ndr) come fa sbaglia. Quando lo vedevano agitato, dicevano che i giocatori pativano la sua caratterialità, quando è stato più pacato gli hanno detto che non ha più cattiveria e non è più lo stesso. La verità è che l' è un ambiente non facile, credo che Antonio abbia bisogno di sentire tanta fiducia, di sentire persone che si fidano. Nell'ultimo frangente di quest'estate problematiche come quelle che sono emerse anche a mezzo stampa non credo si sanino con una riunione, ci vuole qualcosa di più profondo. Penso forse non ci sia quella serenità di cui Antonio necessita. Antonio è bravo, se qualcosa non funziona non credo dipenda tutto da lui", le sue parole su Antonio .

"Dopo 16 anni mi sono fermato - ha concluso sul suo futuro -, forse mi ha fatto anche bene, ho voglia ed entusiasmo, è giusto voltare pagina. Ho cercato con la nuova proprietà della Roma di far capire che avrei proseguito volentieri un lavoro che avevo cominciato, ma oggi non è possibile. Devo pensare di ripartire. C'è stato qualche contatto, sicuramente non vivo del cercare società blasonate. Cerco un progetto dove fare calcio, la cosa che conosco di più e che per me è una religione: chi mi prenderà troverà uno che si dedica notte e giorno a quello che fa".