Soleri: "Andare all'estero mi ha frenato. Giocai contro Zaniolo, si vedeva che era fortissimo" (VIDEO)
ROMA TV - Edizione online del programma "A casa dell’ex" per l'emittente televisiva di Trigoria che ha realizzato un'intervista ad Edoardo Soleri, partito per una serie di prestiti fin dalla giovane età per poi ora accasarsi al Padova dopo un lungo girovagare in Europa.
Come va a Padova?
"Sono rimasto qui, i primi casi di Coronavirus sono stati qui vicino, da quando ci sono stati siamo rimasti bloccati qui, facevamo solo il tragitto per il campo di allenamento, ora neanche quello"
L'esordio in #UCL, la Primavera e l'esperienze all'estero ⚽?❤️
La nostra intervista a Edoardo Soleri, nel nuovo episodio di "A casa dell'Ex" ??? pic.twitter.com/gdaZivgBK7— Roma TV (@romatv) April 12, 2020
In Olanda la lingua è un problema…
"Penso che l’olandese sia una delle lingue più difficili che abbia provato a imparare, ho rinunciato subito. Per fortuna molti parlano inglese, mi sono saputo adattare"
Volevi fortemente tornare in Italia…
"Essere l’unico italiano all’estero è un po’ difficile. Non dico che ti fanno fuori, ma l’Italia è più accogliente con gli stranieri, per l’esperienza che ho. Sono contento di essere arrivato qui a Padova, le cose stanno andando bene"
Ti sei fatto voler bene segnando al Vicenza.
"Ancora mi ringraziano per questa cosa. A parte tutto, mi sto trovando bene. Ho tutte le cose positive per far bene qui"
Hai il derby nel destino, in Primavera hai segnato 6 gol alla Lazio in due partite.
"Mi scatenavo! A parte gli scherzi, quell’anno segnai due triplette addirittura"
36 gol in 37 partite quella stagione
"Massara mi mandava il countdown, voleva che ne facessi 35. Una volta quasi arrivato, mi diceva che se non fossi arrivato a 40 sarebbe stato un peccato"
Il ricordo più bello resta lo scudetto o la stagione successiva con la Coppa Italia e il titolo di capocannoniere?
"C’era anche Zaniolo in quella finale. Me lo ricordo, era il più forte che c’era, ricordo De Rossi che l’aveva preparata su di lui. Si vedeva che fosse fortissimo. A livello personale, la stagione dei 36 gol è stata la migliore, ma il ricordo dello scudetto, quella cavalcata mi rimarrà impressa. Machin che mi taglia i capelli perché avevamo fatto questa scommessa, ci sarebbero tanti altri. Anche la semifinale di Youth League è un bel ricordo, ma lo scudetto è indelebile"
Durante la stagione dello scudetto ci fu l’esordio in Champions League, a Borisov.
"Il giorno dopo mi sono svegliato e pensavo che fosse un sogno. Pensavo fosse ancora il giorno della partita. Non sarei dovuto entrare, in realtà. Stava per entrare Uçan, mi sembra che Torosidīs segnò il gol del 2-3 e mister Garcia mi disse di tornare a scaldarmi. Appena arrivato alla bandierina mi richiamò per entrare. Mi ero scaldato tutto il tempo, dopo il gol cambiò tutto. Non me l’aspettavo, fui fortunato: forse il momento più bello vissuto. Non avevo nemmeno 18 anni. Una cosa stupenda"
Cosa ti aspetti dal futuro, in generale?
"Spero di tornare a giocare in quei palcoscenici. Mi sono frenato andando all’estero, sono state scelte che non hanno pagato. Sono migliorato, ma non hanno dato il risultato che avrei voluto. Sicuramente questi sacrifici che ho fatto me li sto ritrovando adesso, spero di raccogliere tutti i frutti di quanto seminato"