As Roma, tra debiti e crescita: bilancio nel rispetto del FFP e passivo 'spia' della competitività del club
Conti e bilanci a salire in scena nel mondo Roma. Dopo la pubblicazione del bilancio al 30 giugno 2018 con ricavi operativi pari a 250,9 milioni di euro e risultato negativo per 25,5 milioni di euro (mentre era di 42 milioni di euro quello relativo al bilancio del 30 giugno 2017), a tener banco sono le conseguenti analisi. Ultima quella a firma Gianni Dragoni su Il Sole 24 Ore, che mette in risalto i debiti nella situazione economica giallorossa: da 192,5 a 218,8 milioni, che hanno quasi raggiunto il fatturato (250 milioni) nonostante questo sia aumentato di 75 milioni. Altro fattore di debolezza del bilancio giallorosso sarebbe il patrimonio netto consolidato, in negativo e peggiorato, da -88,9 milioni del giugno 2017 a -105,4 milioni a giugno scorso, pertanto, analizza, la società avrebbe bisogno di una ricapitalizzazione. I debiti deriverebbero in larga parte dal finanziamento con l'operazione Goldman Sachs - Unicredit del 12 febbraio 2015. Nonostante la ricapitalizzazione per 100 milioni, il patrimonio netto è negativo e la Roma ha raccolto, si legge, meno dei 115 milioni richiesti ai soci (con Pallotta che, da azionista di maggioranza, ne aveva anticipati 90,5). 9,5 milioni di euro, dunque, sarebbe il denaro entrato nell'ultimo esercizio della Roma. E tramite operazioni di scorporo del marchio e del ramo d'azienda commerciale, conferendoli a due nuove società, la Roma avrebbe iscritto nei conti plusvalenze derivanti da operazioni infragruppo, che sono annullate nel bilancio. Da qui un patrimonio netto positivo di 30,9 milioni di euro e la tranquillità di iscriversi al campionato.
Ma, se l'articolo fa riferimento al debito giallorosso salito da 192 milioni a 218, è necessario leggere i ricavi correnti. Rapportando le due voci, debito e ricavi correnti, si nota che se nello scorso anno il debito ammontava a 192 milioni di euro con ricavi pari a 175, quest'anno 218 è il debito, mentre i ricavi raggiungono, aumentando e rappresentando il fatturato record per il club giallorosso, i 251 milioni di euro. Aggiungendo le plusvalenze il fatturato sale a 320 milioni (tra le plusvalenze a bilancio sono intese quelle relative alle cessioni di Calabresi, Machin, Emerson, Nainggolan, Mario Rui, Skorupski, Tumminello, Vainqueur, non presenti, invece, quelle derivate dalle cessioni di Strootman e Alisson). 25 milioni la cifra in passivo che recita il bilancio giallorosso, 'spia' e testimonianza della strategia economica (dirigenziale e calcistica) della Roma che investe alla ricerca della competitività e del risultato sportivo. Bilancio che, nel rispetto dei parametri europei del Financial Fair Play, è in pareggio.
In merito a quanto emerso dall'analisi de Il Sole 24 Ore, l'ultima considerazione va fatta sul rispetto del club romanista delle regole economiche anche nell'iscrizione al campionato: la Roma non ha dovuto chiedere nessun nulla osta alla Figc per partecipare alla Serie A. Dunque non preoccupano i 100 milioni di patrimonio consolidato negativo, certificato inoltre da revisori esterni quali Consob e Covisoc essendo la Roma società quotata in borsa.